POLITICHE ATTIVE: PRONTO IL DECRETO SULLE LINEE DI INDIRIZZO DEL MINISTERO DEL LAVORO (1/2)
Per gli anni 2017, 2018, 2019, l’azione in materia di politiche attive del lavoro è volta ad implementare la riforma dei servizi per il lavoro contenuta nel decreto legislativo n. 150 del 2015, nel rispetto delle competenze costituzionalmente previste tra Stato, Regioni e Province autonome, con riferimento alla riduzione della durata media della disoccupazione, ai tempi di servizi e alla qualità delle politiche erogate, alla quota di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro.
In particolare si pongono i seguenti obiettivi:
a) piena implementazione del sistema informativo unitario, di cui all’articolo 13 del decreto legislativo n. 150 del 2015, con particolare riguardo alla gestione unitaria della scheda anagrafica e professionale e delle comunicazioni obbligatorie, nonché del sistema informativo della formazione professionale e del fascicolo del lavoratore, di cui agli articoli 14 e 15 del decreto legislativo n. 150/2015;
b) definizione di unità di costo standard (UCS) e degli standard di servizio condivisi su tutto il territorio nazionale;
c) potenziamento del sistema delle politiche attive del lavoro e, in particolare, dei servizi per l’impiego, anche attraverso meccanismi di premialità e azioni di supporto a favore dei sistemi locali non adeguatamente operativi;
d) sviluppo di metodologie sui sistemi di intermediazione domanda/offerta di lavoro e sulla profilazione qualitativa per l’individuazione di percorsi di inserimento/reinserimento nel mercato del lavoro;
e) potenziamento di strumenti, anche informativi, per l’erogazione dei servizi agli utenti nel rispetto dei tempi di convocazione previsti dalla normativa vigente, volti alla semplificazione delle procedure amministrative e alla riduzione degli oneri a carico degli operatori dei centri per l’impiego;
f) erogazione di servizi e misure di politiche attive che contribuiscano alla riduzione della durata media della disoccupazione, con riguardo particolare alla disoccupazione di lunga durata e alla disoccupazione femminile;
g) potenziamento dei servizi alle imprese, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese;
h) aumento del numero dei posti di lavoro intermediati dai servizi per l’impiego;
i) attuazione dei meccanismi di condizionalità e del rapporto tra politiche passive e politiche attive del lavoro;
j) rafforzamento degli strumenti finalizzati all’incremento dell’occupazione giovanile, con particolare riguardo alla facilitazione delle transizioni tra sistema di istruzione e formazione e mondo del lavoro ed all’attuazione della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea 22 aprile 2013 sull'istituzione di una garanzia per i giovani;
k) rafforzamento delle capacità di intervento del sistema in relazione ai processi di trasformazione dei processi produttivi, in funzione di accompagnamento delle strategie di sviluppo con interventi di riqualificazione ed orientamento dei lavoratori coinvolti;
l) rafforzamento della capacità dei servizi per l’impiego di prendere in carico i beneficiari del sostegno per l’inclusione attiva (SIA) e del reddito di inclusione (REI), con un approccio multidimensionale ed in collegamento con i servizi di assistenza sociale, ed in un’ottica di condizionalità tra prestazioni di assistenza sociale ed impegno in politiche di reinserimento sociale e lavorativo;
m) rispetto dei termini di convocazione degli utenti dei centri per l’impiego.