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I DATI DELL’INPS SUL MERCATO DEL LAVORO: I NUMERI DEL LAVORO IN ITALIA TRA GENNAIO ED OTTOBRE 2016

I DATI DELL’INPS SUL MERCATO DEL LAVORO: I NUMERI DEL LAVORO IN ITALIA TRA GENNAIO ED OTTOBRE 2016

I DATI DELL’INPS SUL MERCATO DEL LAVORO: I NUMERI DEL LAVORO IN ITALIA TRA GENNAIO ED OTTOBRE 2016

Dopo il boom del 2015, prosegue nel 2016, anche se rallentata, la crescita occupazionale. Questo è quanto si ricava dalla lettura dei dati sul mercato del lavoro elaborati dall’Inps sulla base delle comunicazioni obbligatorie e delle fonti ISTAT.

Nei primi dieci mesi del 2016, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +497.000, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2015 (+636.000), ma superiore a quello registrato nei primi dieci mesi del 2014 (+313.000). Su base annua, il saldo consente di misurare la variazione tendenziale delle posizioni di lavoro. Il saldo annualizzato (vale a dire la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) a ottobre 2016 risulta positivo e pari a +486.000, compresi i rapporti stagionali. Il risultato positivo è largamente imputabile al trend di crescita netta registrato dai contratti a tempo indeterminato, il cui saldo annualizzato a ottobre 2016 è pari a +406.000. Tale saldo riflette gli effetti di trascinamento dovuti all’intensa dinamica di crescita registrata negli ultimi mesi del 2015.

Complessivamente le assunzioni, sempre riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-ottobre 2016 sono risultate 4.833.000, con una riduzione di 347.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-6,7%). Nel complesso delle assunzioni sono comprese anche le assunzioni stagionali (491.000). Il rallentamento delle assunzioni ha riguardato principalmente i contratti a tempo indeterminato: –492.000, pari a –32,0% rispetto ai primi dieci mesi del 2015. Anche questo calo va considerato in relazione al forte incremento delle assunzioni a tempo indeterminato registrato nel 2015, anno in cui dette assunzioni potevano beneficiare dell’abbattimento integrale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un periodo di tre anni. Analoghe considerazioni possono essere sviluppate per la contrazione del flusso di trasformazioni a tempo indeterminato (-34,1%).

Se cala la crescita dei rapporti a tempo indeterminato, aumentano invece i rapporti a termine nel 2016. Per i contratti a tempo determinato, nei primi dieci mesi del 2016, si registrano 3.106.000 assunzioni, in aumento sia sul 2015 (+4,9%), sia sul 2014 (+7,6%). Per i contratti in apprendistato, si conferma il trend di crescita già rilevato anche negli aggiornamenti dei mesi precedenti. In particolare, rispetto all’analogo periodo del 2015, le assunzioni in apprendistato aumentano di 38.000 unità (+24,5%). I contratti stagionali registrano una riduzione del 7,0%. In relazione all’analogo periodo del 2015, le cessazioni nel complesso, comprensive anche dei rapporti di lavoro stagionale, risultano diminuite del 4,6%. La riduzione è più consistente per i contratti a tempo indeterminato (-7,2%) che per quelli a tempo determinato (-1,7%). Analizzando le cessazioni per tipologia, i licenziamenti complessivi relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato, pari a 507.000, risultano variati in modesto aumento rispetto al 2015 (490.000) e in diminuzione rispetto al 2014 (514.000). Sul trend degli ultimi mesi ha inciso l’introduzione dell’obbligo alle dimissioni on line. Il tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione esposta al rischio ad inizio anno) per i primi dieci mesi del 2016 risulta inferiore (4,7%) rispetto a quello corrispondente del 2015 (4,8%). Nei primi dieci mesi del 2016 le cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato per dimissioni sono state pari a 659.000 (-13,6% rispetto al 2015).