Al via la sperimentazione dell’Assegno di ricollocazione
In particolare, qualora il disoccupato in possesso dei requisiti previsti ne faccia richiesta, è previsto il riconoscimento di un assegno di ricollocazione la cui somma è determinata in funzione del profilo personale di occupabilità del lavoratore; tale assegno è spendibile in servizi di assistenza intensiva per la ricerca di una nuova occupazione presso i Centri per l’Impiego o presso i servizi accreditati ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs 150/2015 e successive modifiche. La scelta del soggetto a cui richiedere il servizio è riservata al disoccupato titolare dell’assegno di ricollocazione. Lo stesso è tenuto a richiedere il servizio all’operatore scelto entro due mesi dalla data del rilascio dell’assegno da parte del Centro per l’impiego competente, pena la decadenza dallo stato di disoccupazione e dalla prestazione a sostegno del reddito. Il servizio di assistenza intensiva richiesto ha una durata di 6 mesi, prorogabili di ulteriori 6 nel caso in cui non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno. Il riconoscimento dell’assegno in favore del soggetto che ha erogato il servizio avviene a risultato, quindi solo successivamente all’effettivo reinserimento del lavoratore entro la scadenza prevista. Qualora non sia stato possibile conseguire il risultato occupazionale, è previsto il riconoscimento di un rimborso per le attività propedeutiche comunque svolte.
Attraverso la sperimentazione, che dovrebbe interessare un campione di circa 20.000 disoccupati in possesso dei requisiti previsti, l’ANPAL avrà la possibilità di testare e affinare il sistema e le modalità attuative di tale nuovo strumento, attualmente in fase di definizione.
In vista dell’avvio della sperimentazione, Fondazione Lavoro sta procedendo all’elaborazione di procedure interne ad hoc per la gestione dell’assegno di ricollocazione, parallelamente alla definizione delle modalità attuative da parte dell’ANPAL, che saranno oggetto di prossimi momenti di illustrazione e aggiornamento. E’ evidente che la realizzazione di un tale “progetto pilota” rappresenta un’importante occasione anche per i consulenti del lavoro, offrendoci l’opportunità di preparaci in tempo ad affrontare questa nuova sfida attraverso la definizione di modalità organizzative e strumenti attuativi efficaci, mirati a massimizzare il ruolo che insieme possiamo svolgere nel contrasto alla disoccupazione.